IL POLO MANETTI PORCIATTI IN LINEA SULLA FREQUENZA DELLE ORE DI RELIGIONE

Altro che 93%. I numeri parlano del 36% di alunni che rinunciano all’insegnamento della religione cattolica. Il dirigente smentisce quanto diffuso dall’UAAR e pubblicato da Il Tirreno

“E’ vero che in passato avevamo come simbolo un simpatico diavoletto, ma questo non significa dipingere il Polo Manetti Porciatti come una scuola super laica, dove la religione cattolica è bandita e con essa il suo insegnamento.” Così il dirigente scolastico del Polo Tecnologico Manetti Porciatti di Grosseto, Claudio Simoni che prende spunto dall’articolo pubblicato da Il Tirreno di Grosseto per fare chiarezza. “Intanto vorrei sottolineare - puntualizza - che la scuola è unica, ossia che è costituita dall’Istituto Tecnico Industriale Porzio Porciatti e dal Cat “Manetti” e il dato complessivo di tutto il Polo è molto più basso rispetto a quanto indicato dall’UAAR nel suo sito e riferito al solo Istituto Tecnico Industriale, riportato poi dal quotidiano.  Nell’articolo sono indicati ben 562 studenti che non si avvalgono,  su 601 iscritti, quando invece il numero complessivo di tutti gli allievi del Polo Tecnologico che hanno deciso di non frequentare preferendo, in alternativa, o uscire di scuola  o svolgere attività didattiche e formative è di 267 rispetto a una popolazione scolastica di 732 individui. Pertanto, la percentuale complessiva di chi opta per non frequentare la lezione di religione è poco superiore al 36%, in linea con i dati provinciali e non il 93% come pubblicato.”

A fronte di tutto questo il dirigente scolastico chiede una rettifica e la pubblicazione di un nuovo articolo che riporti la realtà di numeri e all’UAAR di verificare l’attendibilità di quanto pubblicato sul proprio sito, perché non corrispondente, almeno nel caso in questione, a  dati certi e reali.